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Un uccello azzurro {CHARLES BUKOWSKI}

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nel mio cuore c’è un uccello azzurro che
vuole uscire
ma con lui sono inflessibile,
gli dico: rimani dentro, non voglio
che nessuno ti
veda.

nel mio cuore c’è un uccello azzurro che
vuole uscire
ma io gli verso addosso whisky e aspiro
il fumo delle sigarette
e le puttane e i baristi
e i commessi del droghiere
non sanno che
lì dentro
c’è lui

nel mio cuore c’è un uccello azzurro che
vuole uscire
ma io con lui sono inflessibile,
gli dico:
rimani giù, mi vuoi fare andar fuori
di testa?
vuoi mandare all’aria tutto il mio
lavoro?
vuoi far saltare le vendite dei miei libri in
Europa?

nel mio cuore c’è un uccello azzurro che
vuole uscire
ma io sono troppo furbo, lo lascio uscire
solo di notte qualche volta
quando dormono tutti.
gli dico: lo so che ci sei,
non essere
triste

poi lo rimetto a posto,
ma lui lì dentro un pochino
canta, mica l’ho fatto davvero
morire,
dormiamo insieme
così col nostro
patto segreto
ed è così grazioso da
far piangere
un uomo, ma io non
piango, e
voi?

Style (original text) {CHARLES BUKOWSKI}

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Style is the answer to everything.
A fresh way to approach a dull or dangerous thing.
To do a dull thing with style is preferable to doing a dangerous thing without it.
To do a dangerous thing with style, is what I call art.
Bullfighting can be an art.
Boxing can be an art.
Loving can be an art.
Opening a can of sardines can be an art.
Not many have style.
Not many can keep style.
I have seen dogs with more style than men.
Although not many dogs have style.
Cats have it with abundance.

When Hemingway put his brains to the wall with a shotgun, that was style.
For sometimes people give you style.
Joan of Arc had style.
John the Baptist.
Christ.
Socrates.
Caesar.
García Lorca.
I have met men in jail with style.
I have met more men in jail with style than men out of jail.
Style is a difference, a way of doing, a way of being done.
Six herons standing quietly in a pool of water, or you, walking
out of the bathroom naked without seeing me.

Lui è abbandonato.

Ciao,
è tanto che non ci sentiamo.
Vorrei sapere
quando sarai più libera,
voglio vederti.
È imbarazzante da dire,
ma io davvero
non posso più aspettare…
Avevo provato a lasciar stare
anche dopo che ci eravamo visti l’ultima volta,
e mi sono reso conto
che non posso continuare così.
Se dopo quel viaggio
(te lo ricordi?)
non ti avessi chiesto di vedermi,
non ci saremmo neanche incontrati.
Scusa, tu non vuoi vedermi?
Non hai pensato a me?
Cosa ti tiene così impegnata?
Voglio che tu sappia
che a me basta anche mezz’ora,
una chiacchierata
un piccolo spazio di tempo;
vorrei che capissi
che non puoi ignorarmi
per così tanto tempo,
lo so che sei impegnata!
So che hai da fare e che è difficile!
Ma venti secondi,
per dirmi ciao…
Non ignorarmi.

Beatrice Folino.

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Contraddizioni in amore.

Chiedo scusa per l’attesa – se per qualcuno c’è stata – !
Purtroppo la pausa estiva pigrizia mi ha impedito di rispettare la formula “un lunedì si, un lunedì no”…
Scherzi a parte, a volte mi trovo in difficoltà perché temo di pubblicare poesie troppo personali…
Beh, ora sono qui: divertitevi.

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Se si esce, si entra,
si è un po’ come la luna,
con il suo lato oscuro
e il suo lato di luce:
esci dalla vista della gente
e ricompari negli occhi di altri.

Se non si esce, non si entra,
l’alba di un sorriso
è il tramonto della mia tristezza:
dalla tua mente spero di saltare
di pensiero in pensiero,
per arrivare te.

Beatrice.

Chi racconta.

Un oggetto,
intenzionalmente o no,
parla
di chi l’ha messo lì;
ogni cosa
racconta una storia.

Noi non siamo oggetti
ma vogliamo raccontare.
E il tempo non è complice,
neanche i sensi,
perché
ciò che non si vede non c’è.
Ma lo senti.

E se la mente vaga,
arriva a un desiderio,
e sai che forse
non accadrà.

Eppure il cuor pensa:
“non succede. Ma se succede…”
… Ed inizia a raccontare
ciò che non è ma vuoi che sia.

Beatrice Folino.

Giornata mondiale contro la pedofilia!

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Domenica 5 maggio: Giornata nazionale per la lotta alla Pedofilia e alla Pedopornografia.

Per non dimenticare le tante vittime di abusi sessuali nell’infanzia e nell’adolescenza e per sensibilizzare ad azioni concrete di prevenzione.

Perché parlarne è il primo passo per sconfiggere la pedofilia.